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Nel presente articolo dedicato ai contratti flessibili vedremo come la complessità del mercato del lavoro ha portato le aziende ad utilizzare strumenti di flessibilità volti ad adeguarsi al continuo cambiamento esterno. D’altronde, è proprio la capacità e la propensione all’adattamento che permette alle aziende di sopravvivere nel mercato ed essere competitive.

I contratti flessibili e la strategia aziendale

La flessibilità del lavoro è una strategia aziendale che utilizza forme contrattuali flessibili create per far fronte alla complessità del mercato. Questi strumenti consentono all’azienda di avere un vantaggio economico unito ad una maggiore soddisfazione dei propri dipendenti.

Facciamo un esempio: se l’azienda e il dipendente decidono insieme di stipulare un accordo di smart working, il lavoro si svolgerà per obiettivi, secondo orari e sedi personalizzate. Ciò vuol dire che il dipendente non lavora nella sede centrale dell’azienda con orari prestabiliti, ma dove e quando si sente più efficiente e produttivo.

Questo tipo di accordo rende il dipendente autonomo e libero di gestire il lavoro e il tempo. Di conseguenza diventa più produttivo e performante per l’azienda. Dunque, la flessibilità ha introdotto anche un cambiamento negli obiettivi aziendali: a contare non sono più le ore passate in ufficio ma i risultati raggiunti dal dipendente.

Le aziende possono ricorrere a più forme di contratti flessibili a seconda delle esigenze.

Contratti di lavoro flessibili

Quando si parla di lavoro il contratto flessibile è uno strumento utilizzato per adattare l’organizzazione del lavoro al cambiamento del mercato riconoscendo un vantaggio economico e competitivo.

I contratti di lavoro flessibili sono spesso utilizzati dal governo per creare occupazione sia quantitativa che qualitativa. Vediamo nello specifico quali sono:

  • Contratto di somministrazione del lavoro: le aziende possono avere lavoratori assunti dall’agenzia del lavoro, somministrati a tempo determinato o indeterminato. È uno strumento di grande flessibilità in quanto l’azienda potrà usufruire di lavoratori soltanto nei momenti intensi di attività e di produzione con una riduzione dei costi dovuti alla selezione, all’assunzione e all’amministrazione del dipendente e un risparmio di tempo.
  • Contratto part time a tempo indeterminato o determinato (contratto a tempo parziale): orario ridotto rispetto al tempo pieno.
  • Contratto di lavoro a tempo determinato: lavoro a termine. Di solito è un primo contatto che c’è tra il lavoratore e l’azienda senza obbligatorietà. Non esistono vincoli al rapporto come accade nel contratto a tempo indeterminato quindi può essere interrotto da entrambi le parti.
  • Contratto di Apprendistato: contratto che mira alla formazione dei giovani.
  • Contratto di inserimento: volto al reinserimento nel mondo del lavoro di categorie di lavoratori svantaggiati dal punto di vista occupazionale.
  • Collaborazioni coordinate e continuative: rapporto di lavoro parasubordinato in cui il lavoratore svolge la prestazione personale presso il committente in via continuativa e coordinata con esso senza la presenza di un vincolo di subordinazione.
  • Contratto intermittente o a chiamata: il lavoratore svolge per il datore di lavoro prestazione lavorativa discontinua ed intermittente. In periodi di intensificazione dell’attività lavorativa il datore di lavoro, che necessita di maggiore personale, chiama il lavoratore che può accettare o rifiutare la proposta.
  • Lavoro autonomo: il lavoratore compie, in cambio di un corrispettivo, un servizio senza vincoli di subordinazione con il committente.
  • Prestazioni occasionali: attività lavorative svolte da lavoratori svantaggiati o che non sono mai entrati nel mercato del lavoro. Fa riferimento ad ambiti specifici.
  • Smart working: modalità di svolgimento di attività lavorativa subordinata in cui il datore di lavoro e il dipendente stabiliscono che l’attività lavorativa verrà svolta per fasi o obiettivi e senza vincoli di orario e sede lavorativa.
  • Telelavoro: forma di esecuzione dell’attività lavorativa al di fuori della sede e dell’ufficio.

I vantaggi delle forme di lavoro flessibile

Sono moltissime le aziende che ormai ricorrono a forme contrattuali flessibili, preferite oggi ai tradizionali contratti di lavoro a tempo indeterminato, per adattarsi alla complessità del mercato del lavoro.

I principali vantaggi per le aziende sono:

  • Maggiore risparmio: Riduzione costi contributivi e risparmio di tempo. Inoltre, optando per orari flessibili e luoghi di lavoro diversi dall’ufficio, le aziende registrato un notevole risparmio per quanto riguarda i costi fissi.
  • Maggiore competitività: Avere dei dipendenti felici e soddisfatti che riescano ad avere un buon equilibrio vita-lavoro e a vivere le proprie passioni si ripercuote positivamente sull’azienda che può contare su una maggiore produttività e quindi competitività.
  • Riduzione ritardo e assenteismo: ciò che i dipendenti soffrono di più è recarsi sul posto di lavoro. Lavorando in sedi più vicine a loro o da casa risparmiano tempo ed evitano ritardi o di assentarsi dal lavoro.
  • Maggior responsabilizzazione dei dipendenti: i lavoratori gestisco il proprio lavoro e sono responsabili del raggiungimento degli obiettivi quindi non hanno bisogno di un continuo controllo.
  • Fedeltà dei dipendenti: la maggiore responsabilizzazione dei dipendenti li rende motivati ed entusiasti di lavorare presso l’azienda.
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